Collocata all’interno del castrum medievale del quale si conserva ancora un tratto di mura, una torre e il grande palazzo della famiglia Boschetti (feudatari della zona), la chiesa attuale prende forma grazie ai numerosi lavori di ristrutturazione del 1966. Tali lavori hanno modificato una buona parte dell’assetto originale come la facciata, il cleristorio, l’interno, caratterizzato da architetture barocche. Originale è invece l’impianto caratterizzato da tre absidi e tre navate che si distinguono grazie a pilastri e colonne cilindriche ascrivibili al primo decennio del XII secolo. A questo periodo è stato attribuito anche lo stipite di portale in marmo con intreccio e figurazioni messianiche realizzate da un artista di scuola borgognona.
La chiesa possiede un ricchissimo patrimonio di arredi sacri e paramenti liturgici di pregio, tra cui due croci astili in rame dorato databili alla fine del XV secolo, una attribuita alla bottega dei modenesi da Porto e un calice di rame dorato, raro esempio di antica oreficeria del primo Quattrocento.
L’opera più importante all’interno della chiesa resta però il Monumento funerario di Gian Galeazzo Boschetti, protonotario apostolico deceduto nel 1524, eseguito qualche anno dopo da Antonio Begarelli. L’opera, di stile classicheggiante, celebra il Boschetti affiancato da una serie di angeli reggifiaccola e dalla raffigurazione della Fama assisa sulle nubi. Sotto di loro, a sostenere il sepolcro, sono presenti due satiri in versione telamoni e lo stemma della casata.