Entrando nel borgo medievale di Samone si attraversa un sottopasso ad arco inserito in una Casa Torre trecentesca. Sulla facciata d’ingresso, durante i lavori di restauro, fu ritrovata una finestra gotica trilobata decisamente insolita e di elevata rilevanza architettonica. All’ultimo piano della casa-torre, nella cosiddetta Sala degli stemmi, era ospitata la Mostra della tigella. Le pareti della sala sono affrescate e di queste decorazioni si sono conservate, l’immagine di un viso ancora ignoto e due stemmi appartenenti alla famiglia dei Pio, feudatari di Carpi e di Sassuolo, signori di Guiglia e di Samone dal 1405 fino al 1525.
Le tigelle sono dischi di terracotta rotondi, decorati, dal diametro variabile (10-13cm) che tuttora sono prodotti in questa zona per la cottura delle tipiche “crescentine”. Il percorso espositivo prevedeva l’esposizione di un modellino funzionante di mulino ad acqua ed il ciclo dei lavori connessi alla produzione delle “crescentine”, osservando strumenti della vita contadina (trebbiatura del grano, raccolta delle castagne e molitura). Ogni famiglia produceva le tigelle con il proprio simbolo di riconoscimento e, spesso, era possibile osservarle ad asciugare sulla cappa del camino prima della cottura. Il motivo decorativo più frequente (anche sulle moderne tigelliere in alluminio) è quello della rosa a sei punte detta Rosa Comacina, simbolo di buon auspicio e come tale messo sul pane.