La chiesa di Santa Maria della Pomposa, datata circa 1153, dipendeva dall’abbazia di Santa Maria Pomposa nel delta del Po e insieme all’abitazione di Lodovico Antonio Muratori formano un blocco unico denominato Aedes Muratoriana. La facciata risale all’epoca medievale dove è infatti ancora visibile la porta medievale arcuata; mentre la casa retrostante, risalente ai primi anni del Settecento, fu abitata da Lodovico Antonio Muratori. Quest’ultimo nacque in provincia di Modena, visse a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo e fu intellettuale, storico, scrittore, religioso, parroco e bibliotecario per ordine del duca Rinaldo I d’Este. A partire dal 1717 la chiesa fu ricostruita e dotata di nuovi arredi dallo stesso Muratori, fu sconsacrata nel 1774 e riaperta al culto nel 1814 grazie alla Confraternita di San Sebastiano.
L’edificio ad aula unica e due cappelle per lato, contiene molte opere di notevole interesse:
- il sarcofago di Lodovico Antonio Muratori sormontato da monumento marmoreo posto nel 1931, opera dello scultore milanese Lodovico Pogliaghi;
- sei dipinti rappresentativi della Vita di San Sebastiano del pittore modenese Bernardino Cervi (1586 – 1630);
- un paliotto in scagliola di scuola modenese datato XVII secolo;
- il dipinto della “Beata Vergine in trono coi santi Sebastiano, Geminiano e Rocco” di Jean Boulanger (1606-1660), copia dall’originale del Correggio che si trova a Dresda;
- un coro di legno di noce datato prima metà del XVIII secolo;
- un organo costruito dal ferrarese Andrea Fedeli (1794).
Presso il Museo Muratoriano, aperto nel 1931, sono tuttora presenti documenti autografi, oggetti personali come il bastone, il calamaio, l’orologio a muro, il crocifisso, l’inginocchiatoio, e una selezione di ritratti.