Il palazzo, di notevole importanza storica, risale al 1340 e si contraddistingue architettonicamente grazie agli influssi provenienti dalla Toscana e, in particolare, dal Rinascimento fiorentino. Il restauro avvenuto nel XVI secolo è visibile grazie all’inserimento di decorazioni “a bugnato” in corrispondenza del portone d’ingresso (vedi Palazzo Medici Riccardi e Palazzo Rucellai a Firenze) e delle finestre che si differenziano rispetto all’apparato ancora medievale delle mura e della torre. Nel XIV secolo fu sede della gendarmeria e le stanze dei sotterranei furono adibite a prigione; mentre all’inizio del XV secolo assunse la funzione “palaziale” divenendo una vera e propria dimora privata dapprima, tra il XVI e il XVII secolo, di proprietà di Giovan Domenico Ottonelli, in seguito dei signori Carletti e della famiglia Cameroni e infine, dal 1607, della famiglia Lardi da cui prese definitivamente il nome.
Di pregevole importanza è l’antico orologio che scandiva le ore sulla facciata del palazzo: nel 1609, dopo un temporaneo trasferimento nella torre di sinistra, trovò la sua definitiva collocazione nella torre di destra e, dal 20 ottobre dello stesso anno, “cominciò a ribattere le ore (…) prima batteva solo una volta”. Paolo Corsini di Fellicarolo, agli inizi dell’Ottocento, restaurò il meccanismo dell’orologio pubblico che, ancor oggi, scandisce il passare delle ore e delle giornate a Fanano.
Curiosità:
Nel 1433 Cosimo de Medici soggiornò in questo palazzo durante l’esilio da Firenze e lo stesso fece papa Eugenio IV nel 1439, di ritorno dal Concilio di Ferrara.
In corrispondenza della torre di destra è presente una cappella dedicata a San Rocco, protettore del paese dal 1633 (anno di costruzione della cappella), che conservava un pregevole dipinto raffigurante una Madonna col Bambino e i Ss. Rocco e Sebastiano, ora conservato nella prima cappella a sinistra della Chiesa di San Giuseppe. Attualmente nella cappella è possibile ammirare lacerti di affreschi del XV secolo, rinvenuti sotto strati di calce a seguito del restauro nel 2005, e la statua di San Rocco del faentino Giovan Battista Ballanti, detto “il Graziani” (1762-1835).