La Pieve di Renno, situata nella valle del fiume Scoltenna, fu costruita nella prima metà del XII secolo con materiali provenienti da un’importante chiesa del VIII-IX secolo, epoca della prima influenza carolingia in area montana. Nel 1157 la chiesa fu insignita del titolo di pieve, subentrando a quella più antica di Pavullo (Monteobizzo) e divenendo così la più autorevole dell’Appennino modenese, con giurisdizione su 35 chiese. La semplice e rustica struttura romanica conserva il suo fascino nonostante numerosi interventi durante il XVIII secolo con l’apertura di finestre e di un ampio portale (1782). Delle tre absidi romaniche, rimane solo quella centrale; mentre per ciò che concerne le navate al suo interno, nella navata centrale, in corrispondenza del primo pilastro di destra, è presente un capitello che reca scolpiti due monogrammi di Cristo a ruota. Nel fusto del pilastro di destra è invece presente un preziosissimo affresco del XVI secolo raffigurante Il Battesimo di Cristo. La storia della pieve di Renno è legata indissolubilmente a quella della casata dei Montecuccoli, feudatari del Frignano, il cui poderoso castello domina tutt’oggi la vallata. Di particolare interesse è la cappella di destra, d’impianto poligonale, costruita per volontà del potente conte Cesare, celebre per aver favorito l’ospedale lebbrosario di San Lazzaro a Pavullo. Egli morì nel 1506 e qui fu sepolto. Sull’altare di questa cappella spicca un’Annunciazione, commissionata nel 1593 dal rettore Don Ercole Montecuccoli.
Un altro elemento di grande importanza all’interno della chiesa è l’acquasantiera in marmo rosso di Verona che, secondo una tradizione, sarebbe un dono della contessa Anna Bigi per il battesimo, nel 1609, del figlio Raimondo Montecuccoli, celebre generale delle Armate Imperiali che fermò l’avanzata turca su Vienna nel 1664.