Le prime notizie della famiglia Galvani si hanno a partire dalla metà del Quattrocento quando, a seguito dell’investitura del feudo vignolese a Uguccione Contrari, lasciano Ferrara per giungere a Vignola.
Nel periodo di reggenza di Borso d’Este (1450-1471), Ambrogio Contrari decise di costruire un grandioso giardino pensile collegato alla Rocca tramite un ponte levatoio visibile ancora passeggiando lungo via Soli.
Successivamente i Galvani costruiranno a loro spese la torre difensiva, chiamata tuttora Torre Galvani e identificabile grazie al gallo gentilizio posto sulla sua sommità, le mura del Castello (Castelnuovo) e il fossato a esse adiacente.
Nel 1504 Giovanni Galvani possedeva una vera e propria corte, caratterizzata da un grande giardino e un orto (gli attuali giardini pensili posti sopra le mura).
Nel corso del Settecento l’orto assumerà l’aspetto gentilizio di un giardino dedicato all’amoenitas in connessione con la villa Galvani e la Torre: “gabinetti” verdi, Kaffeehaus, passeggiate panoramiche, teatro di verzura, collezioni botaniche, belvedere con telescopio.
L’opera viene realizzata da Giuseppe Maria Soli (o comunque dalla sua cerchia), architetto ducale di Ercole III d’Este e di Francesco IV d’Austria d’Este.
Visitare il giardino pensile è come fare un tuffo nel passato, grazie alla conservazione e al restauro del patrimonio vegetale di inizio Ottocento.
Il Giardino Galvani è una proprietà privata eccezionalmente aperta alla visita in occasione dell’iniziativa “Vignola è tempo di ciliegie” che si tiene ogni anno a giugno.